Interazione costante tra docente e allievo, interattività con i materiali didattici, possibilità di accedere alle informazioni in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo con un notevole risparmio in termini di tempi e costi per un’azienda.
Sono i vantaggi dell’e-learning, una tipologia di formazione a distanza che sfrutta la connessione Internet e che attraverso una piattaforma tecnologica specifica garantisce una modalità di apprendimento dinamico all’interno di una vera e propria comunità virtuale.
La Regione Lombardia, recependo anche le indicazioni contenute nell’Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 e nel decreto 81/2008 (Testo Unico sulla sicurezza), ha individuato nell’e-learning uno strumento prezioso per l’apprendimento dei lavoratori, avviando, con la circolare n.17 del 23 luglio 2013 e il successivo decreto n. 10087 del 6 novembre 2013, un percorso di sperimentazione volto a stabilire i corretti criteri di applicazione di questa metodologia didattica nell’ambito della formazione sulla sicurezza e salute sul lavoro.
La circolare n.17/2013 definisce in primo luogo e caratteristiche principali dell’e-learning focalizzando l’attenzione sulla multimedialità e sulla interazione costante tra gli attori coinvolti che questo strumento didattico garantisce, uno strumento che quindi non deve essere utilizzato come mera trasmissione di lezioni frontali e unidirezionali.
Nel documento viene ribadito che la formazione in modalità e-learning deve essere fruita in orario di lavoro del lavoratore, assicurando al discente una giusta ridistribuzione dei carichi di lavoro nel periodo di formazione.
E’ bene sottolineare che le verifiche finali dell’apprendimento che sono a carico dell’azienda o del soggetto formatore, a differenza di quelle intermedie, non possono essere svolte in modalità telematica ma in presenza di personale qualificato o comunque attraverso videoconferenza sincrona.
La sperimentazione della Regione Lombardia prevede che il campo di applicazione della modalità e-learning siano i percorsi di formazione per le seguenti figure: datore di lavoro con funzione di RSPP (modulo normativo e gestionale e aggiornamento), lavoratore (formazione generale e aggiornamento), preposto e dirigente.
In coerenza con la circolare di luglio, la Regione Lombardia ha poi emanato il decreto n.10087/2013 che prevede il riconoscimento della formazione specifica in modalità e-learning dei lavoratori in sanità.
L’esigenza di sperimentazione in questo particolare settore nasce da precise motivazioni tra cui: la numerosità della popolazione lavorativa; la crescente richiesta di flessibilità del personale sanitario in strutture organizzate per aree dipartimentali; le tipologie di rischio presenti e pluralità di figure professionali con svariati profili di esposizione ai rischi; presenza di competenze di alto profilo arruolabili nella funzione di docenti o tutor dei corsi.
Ricordiamo che i contenuti dei corsi sono stabiliti in base alle indicazioni dell’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 e riguardano la valutazione dei rischi e le relative contromisure da adottare nelle aziende.
In particolare durante la formazione vengono affrontati le tematiche relative ai fattori di rischio tipici dei profili professionali in ambito sanitario: rischio da esposizione ad agenti biologici, rischio da movimentazione manuale dei pazienti, rischio da esposizione ad agenti chemioterapici antiblastici, rischio da esposizione a gas anestetici, rischio da esposizione a stress lavoro-correlato, rischio di esposizione a laser ottico, rischio da esposizione a radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, rischio da esposizione a VDT.